La odierna societá del benessere di cui fan parte larghe fasce della popolazione occidentale e a cui aspirano i paesi in via di sviluppo, se da un lato ha portato ad un miglioramento diffuso delle condizioni economiche, allo sviluppo industriale, all’allungamento dell’etá media della vita, dall’altro ha avuto, come diretta conseguenza, anche una eccessiva produzione di rifiuti. Le proporzioni che questi hanno assunto negli ultimi decenni hanno fatto sí che si arrivasse alla attuale “emergenza rifiuti” pressoché ovunque nel mondo.
L’espansione dei consumi in particolare ha portato alla produzione di nuove sostanze inquinanti che, una volta abbandonate nell’ambiente, hanno causato e stanno causando problemi e danni talora irreversibili. Allo stato attuale, il sistema di smaltimento piú praticato é il conferimento dei rifiuti nelle discariche che, come é tristemente noto, producono elevati impatti ambientali e per queste ragioni le popolazioni chiedono sempre piú l’allontanamento delle discariche dalle zone abitate e in sostanza da ogni luogo connesso con la vita dell’uomo.
Ma, fortunatamente, la maggiore sensibilitá ambientale maturata negli ultimi anni va crescendo e si é formata una nuova mentalitá secondo la quale il rifiuto non é piú considerato come qualcosa di cui bisogna disfarsi, ma piuttosto da riutilizzare nell’ottica del totale riciclaggio. I termo-valorizzatori che risultano essere comunemente indicati come una delle soluzioni tecnologiche in grado di affrontare in modo sufficientemente valido questo grande problema, oltre che richiedere elevati costi di realizzazione, purtroppo, nonostante i piú sofisticati accorgimenti, utilizzano una tecnologia che conserva un suo grado di pericolositá in quanto produce squilibri all’ecosistema sia per l’elevata quantitá di anidride carbonica prodotta e dell’enorme consumo di ossigeno, sia per la produzione di diossina, causata dalla presenza, nei rifiuti, di materie plastiche.
Inoltre, le polveri decantate dagli elettro-filtri nei termo-valorizzatori presentano tracce di inquinanti xenobiotici, micro-inquinanti della famiglia cui appartiene anche la diossina. In piú i fanghi ed i rifiuti solidi urbani producono, bruciando, un’elevata quantità di anidride solforosa, che si trasforma con i vapori d’acqua della combustione, in acido solforico, incrementando cosí le piogge acide.
Il problema delle emissioni dei termo-valorizzatori quindi, resta comunque notevole e di difficile gestione, mentre la sistemazione delle ceneri prodotte dagli stessi richiede discariche adeguate. Per eliminare definitivamente le discariche e in alternativa ai pericolosi termovalorizzatori, per contribuire quindi ad una soluzione dello smaltimento dei rifiuti piú rispettosa del territorio, secondo questo nuovo modo di concepire i processi industriali in relazione all’ambiente in cui viviamo e in cui vivranno i nostri figli , in oltre dieci anni di studio, ricerca e analisi, é stato messo a punto, in Italia, un processo, brevettato in tutto il mondo, in grado di smaltire qualsiasi rifiuto, ad eccezione di quelli definiti nocivi e pericolosi e di riutilizzare in modo integrale il risultato della trasformazione industriale come materiale per la produzione di una molteplicitá di manufatti e di semilavorati destinati ai settori dell’edilizia, delle opere di urbanizzazione, dell’agricoltura, dell’arredamento, per citarne solo alcuni, posto che la grande versatilitá della produzione puó estendersi a numerosi altri settori.
In quest’ottica profondamente ecologica, mirata a innescare un circuito virtuoso permanente che consentirá il totale riciclo dei rifiuti solidi urbani, é nato il progetto TRANS MSW che Axogroup, concessionaria esclusiva del brevetto, stá promuovendo in numerosi paesi. Per maggiori informazioni é possibile prendere visione del progetto nella scheda tecnica.